Abbiamo parlato più volte, negli scorsi giorni, delle intercettazioni divulgate sui giornali in merito al caso plusvalenze che ha coinvolto la Juventus. Tra le migliaia di intercettazioni telefoniche e ambientali a disposizione della Procura, a diventare di dominio pubblico tuttavia sono state solo una manciata, quelle utili a sostenere il teorema accusatorio.

Tutte le altre invece, saranno a disposizione per l'ascolto della difesa, per una ventina di giorni circa, soltanto nel caso in cui si stabilirà l'inizio di un processo penale a carico degli imputati. Come successo per Calciopoli infatti, soltanto allora si potranno conoscere eventualmente altre "chiacchierate", magari in grado di raccontare una storia totalmente diversa.

Quelle giunte sul tavolo del procuratore federale della FIGC, Giuseppe Chiné, rappresentano quindi quanto ritenuto penalmente rilavante dai pubblici ministeri della Procura di Torino, e sebbene le intercettazioni nel nostro ordinamento giuridico non rappresentino una prova, ma solo un mezzo per cercare di arrivare alla verità (tramite interrogatori dei diretti interessati e dei testimoni, o la presentazione di ulteriori prove), sono state ritenute sufficienti dalla Corte d'Appello Federale per infliggere la condanna alla società torinese di 15 punti di penalizzazione.

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Inutile tornare su quanto ampiamente dibattuto in questi giorni, anche perché rispetto ai due mesi di martellamento mediatico del periodo mondiali, nei quali ogni giorno, su giornali e TV, si anticipavano sentenze e alimentava il clima di odio contro la società bianconera, il vento sembra spirare quanto meno in maniera meno violenta nei confronti della Signora.

Insigni giuristi si sono espressi nelle trasmissioni televisive e su alcuni importanti quotidiani giudicando quanto meno acrobatica la sentenza, ma il grosso dell'indignazione è montata in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal pubblico ministero Ciro Santoriello, titolare dell'inchiesta Prisma, poco scaltro nel dichiararsi senza mezzi termini un odiatore della società bianconera.

Quello che in molti si sono chiesti infatti è come potesse operare serenamente un magistrato, che è bene ricordare essere soggetto all'obbligo non solo di essere, ma anche di apparire imparziale, con tali evidenti pregiudizi nei confronti di un indagato. La risposta appare lapalissiana e da più parti sono arrivate conferme sull'intenzione di compiere, se non altro per opportunità, un passo indietro da parte del togato napoletano.

Non deve essere stata una settimana facile per Santoriello, che con le sue dichiarazioni incaute ha gettato un'ombra sul proprio operato, quand'anche esso si rivelasse caratterizzato da un'assoluta professionalità. Ipotesi che, ahimè, a sensazione personale, considero remota, pur non possedendo i mezzi tecnici e le conoscenze per supportare la mia tesi oltre a quelle suggerite dal buon senso.

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Anche perché, quella che assomiglia sempre di più ad una guerra tra bande, si è arricchita nelle ultime ore di un nuovo capitolo. Sulle colonne del Corriere della Sera sono state pubblicate nuove intercettazioni telefoniche riguardanti la vecchia dirigenza della Juventus, irrilevanti da un punto di vista penale o sportivo, ma utili a dipingere il quadro di un ambiente affatto sereno.

Dirigenti che si criticavano a vicenda e che poi, insieme, avevano da ridire sull'operato dell'allenatore. Insomma, vero e proprio gossip, senza alcuna possibilità di aggiungere alcunché al quadro accusatorio nei confronti della società, e che per di più rappresenta una diffusione illegale delle conversazioni intercettate non considerate inerenti al dibattimento, secondo quanto previsto dall'articolo 114 del codice di procedura civile.

Credo non necessiti il cervello di Leonardo da Vinci per comprendere come molto probabilmente ci troviamo di fronte ad una vera e propria ripicca. Le intercettazioni in questione erano a disposizione unicamente della Procura e degli avvocati della difesa: dovendo scommettere un euro su chi le abbia passate ai giornali, voi su chi puntereste?

Statemi bene, alla prossima!