Di Maria alla Juve è uno scherzo, vero? [#steemexclusive - #multilanguage]

Mi è d'obbligo partire con una necessaria premessa: sono assolutamente d'accordo con la dirigenza della Juventus sul mancato rinnovo di contratto di Paulo Dybala. Non fraintendetemi, il ventinovenne argentino è di certo giocatore di talento, in grado, quando in perfetta forma fisica ed in fiducia, di incidere sensibilmente sull'esito delle partite; tuttavia, l'estro del suo mancino fatato, anche per colpa dei numerosi infortuni muscolari patiti negli ultimi tre anni, si è potuto ammirare con frequenza sempre minore.

Il calciatore su cui la società aveva deciso di basare il nuovo progetto tecnico, regalandogli anche un immeritato grado di vice-capitano a spese di Leonardo Bonucci, ha fallito l'ennesima chance della sua avventura bianconera, pur liberato dall'ingombrante presenza di Cristiano Ronaldo. Troppo flebile il segno lasciato da Dybala nelle ultime stagioni, per poter rischiare di ricompensare con un ricco quadriennale chi passa più tempo dal fisioterapista che sul campo di allenamento.

Augurandogli naturalmente tutte le fortune del mondo, a livello di salute e personale, il piano di rinnovamento a medio termine che la società ha deciso di intraprendere necessita di forze fresche (giovani già pronti e che potenzialmente dispongono di buoni margini di crescita), piuttosto che di acciaccati trentenni. Si sussurra che per lui si sia già mosso Beppe Marotta, per portarlo all'Inter nell'ennesima riedizione del Tale e Quale Show in salsa calcistica, molto di moda sull'asse Milano-Torino nelle ultime stagioni; non sarà piacevole vederlo con un'altra maglia, specialmente con quella, ma in fondo nemmeno troppo doloroso.

Detto questo, occorre fare una precisazione: se il posto lasciato libero da Dybala verrà riempito da qualche ragazzo di talento con alle spalle già qualche buon campionato in Serie A (Zaniolo o Raspadori), il percorso potrebbe rivelarsi quello corretto, ma nelle ultime ore sta circolando insistentemente una voce piuttosto clamorosa, che vede il nome del prescelto per prendere le veci della Joya corrispondere a quello di Angel Di Maria.

In scadenza di contratto con il Paris Saint Germain, squadra nella quale ha trascorso le ultime sette stagioni, l'esterno d'attacco argentino avrebbe espresso l'intenzione di confrontarsi in un altro grande campionato europeo, dopo aver messo a referto il proprio nome già in Portogallo, Spagna, Inghilterra e Francia. Al calciatore non mancherebbero gli estimatori oltreoceano, nella Major League Soccer, ma lo stesso starebbe pensando di rimandare il pre-pensionamento ancora di qualche anno, per concedersi un'ultima avventura nel Vecchio Continente.

Le qualità tecniche dell'ex Real Madrid sono notevoli, e si esaltano in modo particolare nel modulo 4-3-3, ipotizzato per la Juventus nella prossima stagione, ma anche la sua capacità di adattarsi al ruolo di mezzala in un centrocampo a tre, nonché la bravura nell'occupare all'evenienza un posto dietro le punte, lo rendono il classico giocatore in grado di far felice praticamente qualsiasi allenatore.

Tutti contenti quindi, per un'operazione che potrebbe decollare già nei prossimi giorni? In realtà no. Anzi, tenendo ben in mente le premesse di cui sopra, l'ingaggio di Di Maria rappresenterebbe l'ennesima scelta avventata della dirigenza bianconera delle ultime stagioni. O meglio, aggiungere le qualità del Fideo ad una rosa non eccezionale sotto il medesimo punto di vista, potrebbe anche rivelarsi un'intuizione brillante, a patto di non diventarne ostaggio.

Un biennale, da cinque milioni a stagione, rappresenterebbe un ottimo compromesso tra le quasi trentacinque primavere della stella sudamericana e l'apporto di tecnica, duttilità ed esperienza che apporterebbe al gruppo con il suo arrivo, ma a quelle cifre, con buona probabilità, le parti non comincerebbero nemmeno a sedersi al tavolo per un caffè. Di Maria si trasferirebbe in Italia solo dietro la promessa di un triennale, da almeno sette milioni a stagione più bonus, grosso modo la medesima richiesta avanzata dai procuratori di Paulo Dybala.

Tra i due calciatori, se dovessimo osservare le cose dal punto di vista del classico videogiocatore della saga di FIFA o PES, la bilancia penderebbe decisamente in favore dell'ala del Paris Saint Germain, più tecnico, più "intelligente" in campo e dagli spunti individuali migliori, ma il mondo reale ci suggerisce altro: se non rinnovare il contratto a Dybala è da considerarsi una mossa vincente, sostituirlo con Di Maria, assecondandone le richieste economiche, non può che rappresentare un rischio imprenditoriale enorme.

Pochi dubbi sulla professionalità del classe 1988, ma siamo certi che lo stesso si adatterebbe in fretta ad un campionato con molti meno spazi a disposizione, come quello italiano? Davvero Di Maria, che è abituato da oltre dieci anni a combattere per vincere in campionato e in Europa, riuscirebbe a trovare gli stimoli giusti per applicarsi anima e corpo all'interno di un progetto dalle ambizioni per forza di cose minori?

Il rischio di rivivere, presto o tardi, gli ultimi mesi da separato in casa già visti con Cristiano Ronaldo potrebbe anche nascondersi dietro l'angolo, così come quello di lasciarsi tentare dall'ennesimo rinvio di una più volte annunciata rifondazione che parta dai giovani, per affidarsi agli ennesimi "elefanti" in cerca di un posto caldo per l'inverno.

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