Musica e arte.
Buongiorno, oggi primo maggio e penso sempre, di continuo alla mia musica. Per me è piena di arte, cultura e anche arte visiva. Per non parlare di influssi filosofici. È ciò che mi suggeriscono molti testi musicali, che io eseguo sempre in modo diverso, per rispettando tecnica e posizione. Amo Schumann in Carnaval, dalla sua forma ciclica che si converte in una totalità prorompente. È tutto proprio come un ballo mascherato, che fotografa, a mio avviso la storia del genere umano non esente dall'eterno gioco del doppio. Qui c'è di filosofico una ricerca quasi ossessiva dell'identità nascosta di ognuno di noi e che purtroppo nei musicisti si converte in forze opposte che abbisognano le une delle altre. Entusiasmi appassionati, pallide malinconie rendono protagonisti i musicisti di un gioco letterario proprio nella composizione delle note che creano il personaggio per esempio di Chopin, di Paganini e altri. Anche Pantalon, Colombine vengono suonati in modo seducente proprio per come sono state inventate e composte le note dal mi bemolle maggiore al fa minore. Composizione questa che a me piace davvero molto, e quando suono il Grossvatertanz che altro non è che un esempio di musica da salotto, sono estremamente felice perché tra le righe incontro parti finali del quinto concerto di Beethoven. In musica Schumann pone in essere principi di variazioni che fanno parte di una cultura opposta alla forma sonata. Qui si parla delle sue composizioni e tengo a precisare che le mie esecuzioni non sposano né i suoi frammenti melodici né il suo modo di suonarli, come scritto sugli spartiti.