La bolla delle aziende Dot-com e la forte similitudine con le criptovalute

in #ita7 years ago

Alla fine degli 90, più precisamente tra il 1997 e il 2000, l’indice NASDAQ (l’indice della borsa americana per i titoli tecnologi) arrivò alle stelle, con una crescita fenomenale e insostenibile.

L’indice fu principalmente trascinato grazie alla crescita esponenziale e globale di internet e di tutti i settori associati. Durante quel periodo nacquero numerose nuove aziende soprattutto nel settore informatico, dette appunto Dot-com. Era un settore fondamentalmente nuovo, ma allo stesso tempo sovrastimato. Queste nuove aziende, sulla base dell’entusiasmo e della novità, conferivano agli investitori una forte fiducia, i quali investivano ingenti capitali (solitamente tramite delle IPO), fiduciosi di un rapido e grosso guadagno.

Questa estrema fiducia in un comparto nuovo e “futuristico”, creò euforia e il prezzo delle azioni di queste aziende andò alle stelle, anche senza tenere realmente conto di che redditività potessero avere queste società. All’inizio di questa “new economy”, la domanda per avere qualche fetta di queste aziende innovative era altissima e i prezzi delle azioni salivano costantemente, raggiungendo valori alti, fuori mercato; così la domanda iniziò a calare e contemporaneamente chi aveva comprato a prezzo di entrata o relativamente basso, iniziò a vendere per realizzare dei profitti. Inoltre molte aziende iniziavano a pubblicare i primi bilanci che non erano per nulla positivi, a quel punto la bolla scoppiò, facendo crollare il prezzo delle azioni e facendo fallire molte aziende, con conseguente azzeramento dei capitali degli investitori.

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(immagine presa da www.blockchaintop.com/)

Se adesso guardiamo le cryptocurrency si notano molte somiglianze con le aziende Dot-com. Negli ultimi anni ne sono nate tantissime (ad oggi si contano più di 800 criptomonete diverse), si finanziano tramite IPO (che in questo campo si chiamano ICO), molte sono una copia dell'altra, altre non portano nessuna innovazione e tante addirittura sono monete senza utilità, nate solo per pura speculazione. Come succedeva con le IPO, anche nelle ICO ci sono tanti investitori che non conoscono bene su cosa stanno investendo, ma lo fanno perchè attualmente, o meglio fino a poco tempo fa, chi investiva in una ICO, aveva un guadagno assicurato di almeno 2 -3 volte (spesso anche molto di più) di quanto investito, appena la moneta approdava in un exchange. Oggi è già diverso, prima di tutto perchè le ICO sono diventate veramente troppe e alcune monete lanciate mesi o anni fa, stanno disattendendo le promesse fatte in fase di lancio, facendo scricchiolare gli investitori. Intanto i prezzi delle varie "coin" (bitcoin in primis) hanno raggiunto valori stellari.
Per questi motivi, per queste similitudini con le aziende Dot-com, molti esperti della finanza, credono che a breve la bolla delle criptomonete possa scoppiare.

Anche se dovesse succedere questo, non vorrebbe dire questa tecnologia abbia fallito, anzi l'utilità e la tecnologia che c'è dietro la blockchain è ormai riconosciuta da tutti quanti, ma molti si potrebbero trovare da un giorno all'altro con monete che non valgono più niente. Invece sicuramente le monete valide subirebbero un crollo perchè trascinate da tutto quanto il sistema, per poi riprendere nuova vita, come per esempio è successo alle "Dot" Amazon e Google, tra le poche superstiti (anche se dissanguate) di quei terribili anni 2000, per poi tornare ancora più potenti come al giorno d'oggi!

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Interessante, considera però che la capitalizzazione di borsa raggiunta nella bolla dotcom era superiore di centinaia di volte il mercato delle criptovalute .... c'è spazio ancora per crescere e speculare 😉 . Poi è ovvio che prima o poi il banco salta e solo i progetti più validi (o meglio quelli che hanno già mercato) resteranno vivi

Si probabilmente non sarà una cosa a brevissimo termine, ma la sensazione è che prima o poi possa accadere veramente!

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Eh.. purtroppo ne abbiamo lette di tutti i colori.

Prima c'era "bitcoin is dead" c'è anche il sito che conta quante volte è stato scritto sui media https://99bitcoins.com/bitcoinobituaries/ 171 volte per l'esattezza.

Adesso non lo dicono più adesso la praola nuova è BOLLA :-)

Ragionamento e paragone azzeccato.
C'é da dire che perlomeno con le dotcom, essendo azioni quindi proprietà, c'erano almeno degli indicatori per valutare il prezzo rispetto a potenziali profitti futuri come ratio P/E etc, che cmq non hanno frenato la frenesia nonostante le alte valutazioni.
Per le coins é ancora piu surreale perché nessun collaterale, nessun business reale dietro, ma solo tanta speranza, un idea, che la coin comprata diventi una vera e propria moneta di referenza. Svariati modelli di business nasceranno intorno al blockchain, ma business veri..
Sulle coins, aspetteremo che ci siamo un momento stile 2000/2001 allora si che scopriremo quali di loro resterà in piedi, a quel punto s'investirà con analisi vere sulla crescita di un business model

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