I Seguaci del Vento

in #writing5 years ago (edited)

Pale eoliche mon amour 1.jpg

"Se voi aspettate che il Vento sia clemente, vi sbagliate!
Il Vento non ha pietà di chi lancia le occhiate maledette! Non ha pietà di chi intreccia corde di discordia!
Non usate le occhiate maledette! Non lanciatele!
E oggi, come già è successo per altri discordanti, la Giustizia del Vento soffierà il suo verdetto!"

I Seguaci del Vento circondavano, quale servizio d’ordine, il piccolo palco su cui il Gran Ventoso Folata arringava la folla.

Due grandi ventilatori ai lati del palco, facevano svolazzare il suo grande mantello azzurro fuoco. L’azzurro fuoco era un colore creato appositamente dal sarto di stato, Venticello Cucitore.
Ogni Seguace aveva sulle spalle un piccolo ventilatore che scompigliava i lunghi capelli.
Ma il piccolo ventilatore, all’occasione, diventava un’arma letale, perché le sue pale si allungavano e diventavano lame luccicanti e affilate.

Nella città di Carmodio ai confini della Terra Violata, i Seguaci del Vento guidati dal Gran Ventoso Folata dettavano legge.

Non erano eccessivamente violenti, ma quando era il caso seminavano sangue con le loro lame di vento.

Al centro della piccola città era stata eretta una grande pala eolica che era il totem dei Seguaci, era la Pala Madre.

Attorno alle mura, all’esterno, c’erano quaranta grandi pale eoliche che portavano energia, ma anche servivano da torri di controllo. All’interno c’erano sentinelle che controllavano a sud il deserto di Ferronia, a nord la Foresta Smarrita al di là della quale c’era il fiume Gentus.

Da molti decenni i Seguaci del Vento erano in conflitto con i loro storici nemici.

A nord, nel Territorio della Sabbia Dolente, oltre il deserto, c’erano i Villaggi Riflessi dominati dai Guerrieri del Sole.

Sulla piana c’erano cinquecento pannelli fotovoltaici che creavano le risorse energetiche per i villaggi ma anche avevano incorporati razzi a propulsione caloreliotica X23 pronti ad essere lanciati contro le città rivali.

A sud di Carmodio, oltre la Foresta Smarrita, al di là del fiume, c’erano le Palafitte Naviganti, una distesa di abitazioni sopraelevate che traevano energia dalla Grande Centrale Idroelettrica Superiore collegata alla forte corrente del fiume.

Questo territorio era in mano ai potenti Adoratori dell’Acqua Corrente.

In mezzo alle Palafitte c’era il loro totem, la Fontana Cielo, che lanciava verso l’alto un enorme getto che si disperdeva nell’aria in mille luccicanti gocce. Nei giorni di sole, queste gocce luccicavano come mille pepite d’oro.

Le tre città si erano spesso affrontate e combattute, con perdite ingenti e sanguinose battaglie.

Da qualche anno, una certa pace aveva ridotto queste schermaglie violente, ma da un momento all’altro una scintilla poteva innescare nuove lotte.

I tre popoli erano stanchi di questi conflitti e forme di opposizione sotterranee erano sorte in tutti e tre i territori.

Sulla piazza di Carmodio in quel momento Gran Ventoso Folata stava per dare dimostrazione di potere e ordine.
Venne portata sul palco una donna dallo sguardo fiero e orgoglioso.
Aveva i polsi ammanettati, ma non dava segno né di paura né di tristezza.

“Questa donna, Paolina di Cordless ha lanciato occhiate maledette sul nostro operato mettendo in dubbio il crisma del Vento Unico Dominatore.
Il verdetto della 3° Legge del Vento Implacabile la condanna all’esilio nel territorio delle Rocce Taglienti.”

Il popolo intorno mormorava.
Paolina di Cordless era conosciuta e amata perché si prodigava per tutti, aiutava i bimbi ad imparare la vita, aiutava i giovani a capire il futuro, assisteva i vecchi nel loro ultimo cammino.
Nel contempo aveva legato con i Ribelli dell’Unione, che auspicavano l’Armonia delle Energie.

Tra la folla c’era anche una ragazza, Dandelina Piccola Brezza, la figlia di Gran Ventoso.

Il popolo continuava ad agitarsi.
Dandelina capì che quella decisione sarebbe stata infausta per i Seguaci del Vento. Pensò che era ora di finirla con queste vessazioni.

Il mondo doveva cambiare.
Spinta dall'inquietudine del tempo tiranno, indotta dal gran desiderio di amore infinito, amica della grande armonia delle energie, ebbe un’intuizione illuminante, ebbe una folata di vento chiarificatore.

Gridò: “Padre, Gran Ventoso, uniamo le forze! Vento, Acqua e Sole! Insieme per la prosperità dei popoli! Uniamo le Energie! Vento, Acqua e Sole! Vento, Acqua e Sole!”

Il popolo prima sommessamente, poi in crescendo travolgente iniziò a lanciare il suo grido di protesta.

“Vento, Acqua e Sole! Vento, Acqua e Sole!”

Questo mantra veniva ripetuto e ripetuto e ripetuto.

E quella frase gridata in coro si alzò nel cielo, la Pala Madre la raccolse e la fece volare nell’aria.
Le quaranta pale esterne raccolsero il grido lo propagarono più lontano.

“Vento, Acqua e Sole! Vento, Acqua e Sole!”

Quella frase superò la Foresta Smarrita e arrivò alle Palafitte naviganti e la gente capì, raccolse il segnale di Unione e iniziò a gridare quelle parole.

Le parole arrivarono a Sud anche ai Villaggi Riflessi dei Guerrieri del Sole e il popolo le mormorò felice.

Fiumane di persone arrivarono da tutti i lati alle mura di Carmodio.

Arrivavano dai territori rivali, ma ora in speranza di concordia.

Le porte vennero aperte e tutti si riversarono nella grande piazza, molti rimasero fuori, non c’era più spazio.

I Seguaci del Vento guardarono il loro leader.
Gran Ventoso Folata li fermò con un gesto del mantello.

Si fecero avanti i capi: La Direttrice Suprema Marta Corrente Alternata del popolo del fiume e Apollo Eliocentrico Maggiore capo dei Guerrieri del Sole.
Salirono sul palco.

I tre capi, dopo eterni minuti di silenzio, si guardarono, mentre la voce di migliaia di bocche parlava a loro : Vento, Acqua e Sole! Vento, Acqua e Sole!

Fu Marta Corrente Alternata a rompere gli indugi.

Si avvicinò a Gran Ventoso e lentamente lo toccò sulla spalla, il segno di amicizia.
Gran Ventoso allora allungò il piede e lo alzò alla pancia di Marta Corrente Alternata, il piede dell’alleanza secondo le usanze dei Seguaci del Vento.
Arrivò Apollo Eliocentrico e diede una piccola testata alla fronte di Gran Ventoso e un’altra alla fronte di Marta Corrente Alternata.

Era il segnale della Nuova Vita, della Nascente Alleanza Inaspettata.

Il popolo iniziò a sorridere, poi ridere, poi danzare ciascuno nel proprio modo, continuando a cantare il mantra Vento, Acqua e Sole! Vento, Acqua e Sole!

La giovane Dandelina Piccola Brezza guardava il padre con gli occhi luccicanti di lacrime.
Suo padre colse quello sguardo e le lanciò un sorriso di gratitudine.

Quando arrivò la notte, i pannelli fotovoltaici proiettarono nel cielo buio una gigantesca scritta luminosa: Vento, Acqua e Sole!

Con questo racconto partecipo a theneverendingcontest https://steemit.com/ita/@spi-storychain/theneverendingcontest-n-31-s1-p7-i1-contest proposto da @piumadoro

La vignetta è dell'autore con il gentile permesso di Discovery-it.

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❤ vento, acqua e sole! Vento, acqua e sole! Vento, acqua e sole!

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🌈🌈🌈

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Ottima prova, non mi sono mai cimentato nel fantasy.....mi sa che ci proverò anche io.

La mia mente viaggia di qua e di là. Questo può essere un bene come un male per la coerenza di stile. Per me, comunque, rimane un divertimento scrivere (oltre che un lavoro, per il teatro che faccio).

Mi piacerebbe fare anche a me teatro... Intanto scrivo e mi diverto...

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Complimenti, molto bello.

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Mondi visionari che suonano familiari... chissà se è davvero così facile unirsi con un grido.

Bel racconto e bella vignetta! 👏

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