Un nuovo letto per Martina
Per Marco non è un lunedì mattina qualunque, è quello della scadenza definitiva. E' seduto al tavolo da lavoro già da un po' e Jack, suo fidato amico e collega, lo fissa in un composto silenzio. Ha per le mani un importante progetto, del tipo di quelli che ti cambiano la vita ed il committente è una persona della massima importanza a cui non si può rifiutare nulla.
Ma la soluzione non sembra essere alla portata e l'ambiente circostante non è certo d'aiuto. Infatti, i 20 colleghi/e di Marco, che condividono con lui il medesimo open space, non hanno la sua stessa capacità di concentrazione e dedizione. Luisa e Barbara passano buona parte del tempo a parlare di vestiti ed a sparlare dei colleghi maschi. Antonio appallottola foglio su foglio insoddisfatto dei suoi schizzi. Andrea picchietta nervosamente sulla tastiera con la veemenza di un batterista rock. Insomma una manica di rumorosi ed inutili compagni che invece di essere d'aiuto rendono l'atmosfera ostile ed improduttiva.
Marco guarda il disegno sul tavolo torcendosi nervosamente le mani, non serve prendere le misure, è lampante ad occhio nudo che comunque si dispongano i mobili non c'è spazio per aggiungere null'altro. Quindi fissa gli occhi in quelli vitrei di Jack e al suo persistente silenzio controbatte con una smorfia imbronciata.
Allo scoccare dell'ora del pranzo le idee scarseggiano, tanto vale seguire la mandria che si accalca nel corridoio per raggiungere la mensa. Nel piatto delle tristi bavette al pesto, incollate le une alle altre, chiedono soltanto di finire nella spazzatura per essere dimenticate in fretta. Giuliano, sempre pronto a richiamare l'attenzione su di sè, è intento a roteare le bavette tra l'indice ed il pollice di entrambe le mani come fossero un'altalena, schizzando il pesto in ogni direzione.
Marco ne osserva il movimento con attenta curiosità, poi grazie ad un'associazione di idee, all'improvviso ed inaspettata come una raffica di vento in una giornata afosa, la soluzione al suo problema si materializza nei suoi pensieri con disarmante ovvietà. Un veloce corsa alla sua postazione e matita tra le dita, traccia con convinzione sul foglio del suo progetto ciò che ha immaginato poco fa nella sua mente.
Poco dopo una signora dai capelli corvini gli si avvicina, lui le sorride ed inizia a spiegarle confusamente il suo progetto tant'è il suo entusiasmo. Lei osserva il disegno tratteggiato con i pastelli a colori quindi si rivolge a Marco:
"Quindi hai pensato di appendere sopra il tuo letto un'amaca per Martina, cosi potete dormire nella stessa stanza?"
"Si, come quella in giardino vicino l'altalena, cosi papà non deve spendere soldi per una casa nuova."
La signora, mamma del piccolo Marco, lo bacia teneramente sulla guancia: "Hai avuto proprio una bella idea! Vieni, è ora di andare all'aeroporto a prendere papà e Martina che ha fatto un lungo viaggio per conoscerti."
Marco consegna il foglio con il suo disegno alla mamma, sistema Jack il suo orso di peluche nello zainetto e saluta la maestra con un ampio sorriso soddisfatto.
Bello!!
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grazie per aver letto e commentato
Tenera genialità! E non solo del bambino!
grazie, alle volte bisogna tornare all'innocenza per vedere le cose con un'altra prospettiva
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