Contest - Crea un'immagine

Improbabili veicoli e macchine sportive: Ferrari testarossa e altre storie psichiatriche
Disclaimer: immagini create con Freepik e Craiyon(intelligenza artificiale) per seguire le regole del concorso Digitaly crea un'immagine (attraverso l'uso della IA). Quanto al testo, invece, è farina del mio sacco.

https://www.freepik.com/ai/image-editor
https://www.craiyon.com/

Disclaimer in English: images created with Freepik and Craiyon (artificial intelligence) to follow the rules of the Digitaly competition create an image (through the use of AI). The text, on the other hand, is all my own work.

https://www.freepik.com/ai/image-editor
https://www.craiyon.com/

Disclaimer en español: imágenes realizadas con Freepik y Craiyon (inteligencia artificial) para seguir las reglas del concurso Digitaly crear una imagen (mediante el uso de IA). En cambio, el texto es toda cosecha mía.

https://www.freepik.com/ai/image-editor
https://www.craiyon.com/

In diretta dal reparto psichiatrico del professor Heinz...:
STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO: IL RETROCASA XIII
Prima della defezione di Norino Pollastri, il sogno ricorrente di Catinina Ferraro nelle lunghe notti del reparto psichiatrico del professor Heinz erano le corse automobilistiche. Per forza di cose, poichè sin da quel curioso aprile novembrino s'era piazzata nel bel numero dei pazienti arciconvinti di essere veicoli a motore. Nina aveva scelto di diventare una Ferrari, in quella curiosa e improbabile officina meccanica sita in reparto, in quanto Norino era diventato una BMW e Paolino Meis una Pickup. Nel sogno, Catinina correva nelle gare di Formula1 assieme a sua sorella Francesca. Nina era una Ferrari blu, luminosa e brillante e Francesca, rossa fiammante. La pista però non si trovava in un luogo circoscritto come solevano essere ubicate le antiche piste di Formula1 delle quali aveva letto nei libri di storia, geografia e sociologia. Prima che la Grande Depressione in un imprecisato momento tra il venticinquesimo e il ventiseiesimo secolo ponesse fine agli eventi sportivi e culturali più dispendiosi del mondo. Francesca e Catinina correvano all'aperto, in una pista stradale circondata da montagne e sullo sfondo, il mare.

SPORTS - RED - BLUE - CARS - FERRARI (l'immagine che partecipa al concorso è questa qui di Freepik)

Ah, il mare! Quante volte non aveva sognato a occhi aperti, da bambina e adolescente, di andare al mare con sua sorella? Francesca e Catinina conoscevano il mare soltanto attraverso i libri di geografia. Così come la maggior parte della popolazione cittadina. Alle soglie del quarto millennio, andare al mare risultava prerogativa soltanto di ricchi e benestanti. Perfino la classe medio-alta ultimamente vi aveva rinunciato per timore che la spesa pesasse troppo sul bilancio, dato il vergognoso aumento del costo della vita dall'ultimo covid. Ma oramai Catinina non sognava più gare di Formula1 e non voleva più essere blu. Avrebbe lasciato quel colore a Francesca, per prendersi invece il rosso. E il motivo non era affatto dovuto ai sogni in cui nelle corse vinceva sempre sua sorella. Era contenta che Francesca vincesse perchè se lo meritava. Soltanto che il blu era il colore scelto anche da Norino da quando era diventato una BMW e Nina non voleva avere più nulla a che fare con niente che le ricordasse il suo quasi fidanzato di poco addietro. Specie ora che lui non faceva che proporre giri in macchina a Elisa, la sua nuova fiamma. A Paolino Meis, la Pickup nera come l'ala di un corvo, la defezione del Pollastri non era garbata minimamente. Come aveva potuto cambiare una Ferrari per una Kia Picanto? Poteva pure trattarsi della migliore utilitaria urbana, ma pur sempre non poteva reggere il paragone con una Ferrari. Paolino era oltremodo indignato. Anzi, Paolo, come aveva ultimamente ribadito alla BMW di turno. Oramai era il momento di liberarsi del vezzeggiativo Paolino che, ne era sicuro, lo faceva apparire debole. Da riservare soltanto ai meccanici dell'officina che li visitavano quotidianamente. Ora doveva tornare a essere Paolo Meis e far capire a tutti che era assolutamente in grado di prendere le difese di Catinina la Ferrari. Tant'era risoluto che il coordinatore infermieristico Constantin Papadopoulos era stato costretto un pomeriggio a dare l'allarme, onde evitare che il Meis, nuovamente in stato alterato di coscienza, aggredisse pesantemente il Pollastri, dopo avere rifilato una serie di rimproveri a indirizzo di Elisa, pardón, della Kia Picanto, colpevole di avere accettato di buon grado la corte della BMW pur sapendo perfettamente del trattarsi di un'auto previamente occupata da una proprietaria, la venditrice di fumo Ferraro, pardón, Ferrari. E poteva finire male, dato che Norino si ritrovava con un fisico minuto e gracilino. Il Meis era il doppio di lui quanto a muscoli che altezza. Tra l'altro, la Kia Picanto bipolare, offesa, era pronta a dare addosso alla Pickup, anche di fronte all'evidente impossibilità di un'utilitaria di affrontare un fuoristrada. I solerti infermieri Robertucci e Gralli erano intervenuti prontamente. Ma c'era pure da ringraziare che il dottor Domenico Neri si trovasse nelle vicinanze, dato che trattenere un paziente robusto come il Meis non era certo una bazzecola. Era comunque presto arrivato l'infermiere Lanucci con dosi di tranquillanti iniettabili alla bipolare e allo schizofrenico e una camicia di forza. Tutte le auto, sportive e non, dovettero tornare a parcheggiare nei rispettivi garage, compreso Norino, che sebbene non avesse mostrato alcun comportamento aggresivo, costituiva motivo d'inquietudine per la Ferrari oramai rossa, rossa, rossa. Quest'ultima, comunque, avendo reagito unicamente tornando a vendere fumo, venne lasciata libera di circolare...

KIA - PICANTO (Craiyon)

BLUE - BMW (Craiyon)

BLACK - PICKUP (Craiyon)

RED - FERRARI (Craiyon) - miracolo, Nina la Ferrari non è lillipuziana🤣🤣🤣🤣

Il professor Heinz, per una volta, s'era perso una scena madre pur essendo di turno in reparto. Si trovava infatti in riunione nel suo ambulatorio con il capo della polizia cittadina, per studiare una strategia che portasse allo scoperto il misterioso operatore sanitario o infermiere o, si sperava di no, addirittura medico che si atteggiava a grande ammiratore di un pazzo furioso del ventunesimo secolo. Nei parcheggi sotterranei dell'ospedale, pochi giorni addietro, la dottoressa Rossi e il suo fidanzato, che era andato a prenderla alla fine del turno in reparto, erano stati minacciati con un coltello da un uomo incappucciato la cui voce la dottoressa non era riuscita a riconoscere, per poterla attribuire a qualcuno degli operatori che lavoravano nell'unità psichiatrica. Stefano si era fatto avanti per difendere la fidanzata, rimediando graffi e quasi aveva rischiato un ferimento serio, non fosse che il dottor Neri si trovava nei paraggi ed era intervenuto. Voleva bloccare il malvivente in attesa dell'arrivo della polizia, ma l'uomo incappucciato era fuggito. Il dottor Neri l'aveva inseguito per tutto il parcheggio, ma all'uscita l'aveva perso di vista. Il professor Heinz era preoccupato per la coppia della dottoressa Rossi e particolarmente inquieto quanto all'evento che si sarebbe svolto nei giardini dell'ospedale. Gli eventi costituivano da sempre lo scenario preferito dagli aspiranti autori di delitti passionali per commettere i loro crimini. Quale coppia felice e bene assortita, Giorgia e Stefano dovevano rappresentare il bersaglio ideale per un aspirante assassino che volesse emulare Elliot Rodger e non aveva dubbi sul fatto che l'incappucciato sarebbe tornato all'assalto della coppia per consumare il delitto. Il professor Heinz aveva quindi ribadito che non intendeva essere disturbato durante quell'importante riunione atta a tracciare piani e strategie, non fosse per questione di vita o di morte.