Innovazione italiana in protesi.

Replica dei piedi veri.

Immagina se uno dei tuoi piedi non potesse adattarsi a superfici irregolari o flettersi per spingerti in avanti ad ogni passo: questo è ciò che accade alla maggior parte delle persone che indossano piedi protesici, ma un nuovo piede protesico rivoluzionario può cambiare completamente la situazione.

Questa invenzione è SoftFoot Pro, un'innovazione impressionante creata da Manuel Catalano e il suo team presso l'Istituto Italiano di Tecnologia. A differenza dei piedi protesici convenzionali che sono rigidi o solo leggermente flessibili, SoftFoot Pro offre un'incredibile flessibilità imitando fedelmente il movimento naturale del piede umano.

Come funziona la protesi.

SoftFoot Pro è completamente passivo, cioè non richiede energia per funzionare e pesa solo 450 grammi, può sostenere carichi fino a 100 kg ed è composto da cinque catene parallele di segmenti in plastica ad alta resistenza, questi segmenti imitano le falangi , ossa delle dita dei piedi e ossa metatarsali che si estendono dalle dita dei piedi al tallone che sono unite da connettori elastici e da un cavo interno in acciaio.

In cima a queste catene c'è un arco in titanio che funziona in modo simile alla fascia plantare della pelle umana, immagazzinando e rilasciando energia ad ogni passo, questo non solo aiuta nello slancio della camminata ma consente anche al piede di assorbire dal 10% al 50% dell'energia energia d'impatto quando colpisce il suolo.

Il design flessibile di SoftFoot Pro consente inoltre alle dita di piegarsi durante le salite in collina, aiutando a mantenere l'utente in posizione eretta, oltre ad adattarsi a terreni irregolari e facilitare movimenti come inginocchiarsi e accovacciarsi, non viene influenzato dall'acqua ed è perfetto per varie attività all'aperto. aria fresca.

Volontari amputati hanno già testato il SoftFoot Pro in studi clinici presso la Scuola di Medicina di Hannover e l'Università di Medicina di Vienna e non è tutto, la tecnologia è stata approvata anche in robot avanzati come l'animale quadrupede dell'Università di Zurigo e l'umanoide hp4 dell'Università di Vienna. Università di Tokyo, dimostrando il suo potenziale multifunzionale.

Questa innovazione promette di trasformare la vita di molte persone fornendo maggiore mobilità e comfort a chi utilizza protesi ma avrà un grande ruolo nella robotica.