Il simbolo di Torino - Italy

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Ciao amici di Italy!!

sicuramente è il simbolo indiscusso di Torino, ma non è una delle tante cattedrali, né uno dei tanti monumenti antichi eletti a emblema delle altre città italiane.
Tutti la riconoscono: ma che cos'è esattamente la “Mole Antonelliana”, così nominata per le enormi dimensioni di quella che è l'opera più celebre dell'architetto Alessando Antonelli? Concepita inizialmente come sinagoga, la comunità ebraica, non soddisfatta dell'edificio realizzato, la cedette al Comune di Torino, ricevendo in cambio un altro terreno su cui far sorgere una nuova sinagoga; questa eccentrica costruzione, che per anni non si seppe come utilizzare, una volta completata, acquisì infine una vocazione museale: ospitò prima un museo dedicato al risorgimento, poi venne sfruttata come spazio per mostre itineranti e attualmente ospita un'esposizione che racconta la storia del cinema.

Leonardo Pires, CC BY 2.0 https://creativecommons.org/licenses/by/2.0, via Wikimedia Commons

Alessandro Antonelli aveva la veneranda età di ottantanove anni quando, nel 1887, mentre stava sfidando le leggi della gravità con la sua ultima creazione architettonica e ne monitorava il processo di costruzione sospeso nel vuoto insieme ai suoi operai, a decine di metri di altezza dal suolo, una scossa di terremoto provocò danni strutturali alla sua Mole, mentre era in fase di realizzazione.
L'estroso architetto decise prontamente di correre ai ripari aggiungendo alla struttura portante archi e tiranti in mattoni e in ferro, per rendere il tutto più stabile e resistente.
Poco prima di morire, Antonelli decise di porre sulla sommità della sua Mole, una scultura che rappresenta il Genio Alato, quello che per gli antichi romani era uno spirito benevolo, in grado di custodire la buona sorte sia delle famiglie che dei singoli individui.
Sul capo della statua venne posizionata una stella a cinque punte.

Immagine di freepik

Secondo gli esoterici, la mole sorge come una grande antenna cosmica su un punto geodetico, ovvero su uno dei tanti punti ad altissima concentrazione energetica che a quanto pare sono sparsi per tutta la città e l'intervento del suo creatore non fece che rafforzarne la capacità di captare le forze energetiche; inoltre essa raccoglie in sé tutti e quattro gli elementi: svetta in aria con i suoi 167, 5 metri di altezza, si trova a metà strada tra due grandi fiumi, il Po e la Dora e sotto di essa passa l'acqua, è fissata al suolo; per quanto riguarda il fuoco, nel 1904 fu colpita da un fulmine, che il quale provocò l'abbattimento della statua del Genio Alato, oggi conservato all'interno della Mole e sostituito da una grande stella nel 1905. Curioso pensare però come la rimozione della statua fu seguita dalle due guerre mondiali, che sancirono la fine del regno dei Savoia, oltre che portare a gravi conseguenze per tutti i torinesi. Tuttavia, durante il secondo conflitto mondiale, la Mole Antonelliana non venne danneggiata dai bombardamenti. Al di là delle sue svariate funzioni pratiche, questa costruzione piramidale rappresenta per i torinesi un catalizzatore di energia positiva, che da lì si diffonde per tutta la città. Un indispensabile amuleto di positività che non lasciò indifferente il filosofo Nietzsche, il quale ne restò inevitabilmente attratto.
Anche Piero Angela, noto per il suo scetticismo verso l'esoterismo e il paranormale, potè godere della protezione dell'energia positiva emanata dalla struttura: infatti, nel 1953, durante un violento temporale, parte della guglia venne spezzata e precipitò, sfiorando la finestra della stanza all'ultimo piano nel quale il divulgatore più amato d'Italia si trovava.

FONTI
-“Forse non tutti sanno che a Torino...” di Laura Fezia, Newton Compton Editori, 2015
-Wikipedia.org