Esattamente 70 anni fa la televisione fece il suo ingresso nelle case degli italiani!

in Italy9 months ago

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Ciao amici di questa comunità!!

Era il 3 gennaio 1954, esattamente settanta anni fa, e l'Italia stava vivendo un evento epocale, che avrebbe modificato per sempre il modo di pensare e le abitudini quotidiane degli italiani: era arrivata la televisione.
La Rai inizia il suo servizio, offrendo un solo canale il cui segnale, in pochissimo tempo, raggiunge il 97% della popolazione nazionale.


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Immagine di Freepik


Il mondo dello spettacolo entrava direttamente nelle case, rendendo tutti spettatori senza la necessità di pagare un biglietto. Era sufficiente possedere un apparecchio televisivo e un'antenna per ricevere il segnale, ma non tutte le famiglie a quei tempi avevano denaro a sufficienza per poter acquistare la televisione; quindi la gente si riuniva a casa degli amici più benestanti, al bar e, se il clima lo permetteva, nei cortili dei palazzi o nelle piazzette di quartiere, per assistere incantati ai varietà e agli sceneggiati o per vedere il telegiornale.
Le famiglie italiane la sera non si riuniscono più davanti al camino o alla stufa, una nuova luce illumina le case e accende le discussioni: quella della televisione.
Trent'anni prima nelle case degli italiani era arrivato un altro importantissimo mezzo di comunicazione, presente ancora oggi, ovvero la radio, che quest'anno compie cento anni.
Radio e televisione permisero a moltissime persone che non sapevano leggere o che erano poco abituati a confrontarsi con il testo stampato oppure che semplicemente non avevano accesso a libri e giornali per motivi economici, di fruire autonomamente di una grande varietà di contenuti: canzoni, documentari, cronache, dibattiti socio-politici, spettacoli teatrali, film, eventi sportivi.


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La Rai nei primi anni si impegnò a offrire un servizio che non avesse il semplice scopo di intrattenere e divertire i suoi spettatori, ma anche di informarli e addirittura educarli. Di certo, in un Italia nella quale si parlavano migliaia di dialetti diversi, la radio, prima, e la televisione, poi, contribuirono a creare e diffondere una lingua nazionale condivisa in modo più efficace e rapido rispetto alla scuola.
Una curiosità: per i primi anni era possibile trasmettere esclusivamente in diretta. I sistemi di registrazione, che consentivano di preparare e proporre successivamente al pubblico il programma televisivo, effettuando dei tagli, ma anche di conservare il prodotto e di riproporlo in replica, furono messi a punto solo in un momento successivo.
Bisognò aspettare fino al 1962 per avere un secondo canale, mentre la televisione a colori fece il suo ingresso nelle case solo a metà degli anni settanta.


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Le reti locali commerciali, che rappresentano un'alternativa alla Rai, il canale televisivo di Stato, affermano la loro presenza negli anni ottanta, con sempre più numerose proposte alternative il cui scopo non è più informare ed educare ma attirare a sé spettatori.

La televisione è diventata un potente mezzo di influenza culturale e fonte di enormi profitti. I programmi televisivi e le pubblicità che li accompagnano ormai sono trasmessi a tutte le ore del giorno e contribuiscono in modo sempre più incisivo a generare una cultura popolare condivisa tra i generi e le generazioni, assottigliando differenze e distanze tra le persone.


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Oggi l'enorme potere della televisione, come di tutti gli altri mass media, di influenzare gli stili di vita e le idee delle persone è a tutti evidente; nonostante ciò la gente non ha, per adesso, rinunciato all'intrattenimento televisivo. In una popolazione, come quella italiana, che invecchia sempre di più, proposte televisive legate al sentimento della nostalgia nei confronti di personaggi famosi, immagini, musiche, eventi che riconducono a un passato caratterizzato dal boom economico e percepito come più semplice da decifrare e spensierato, quindi più felice, trova terreno fertile.


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La televisione quindi si trasforma in un feticcio culturale a cui molti non intendono rinunciare, soprattutto perchè è una mezzo passivo e facilmente accessibile a tutti: basta accendere lo schermo, premere qualche pulsante sul telecomando e lasciarsi trasportare dalle voci e dai colori e poi sognare. Niente barre di ricerca, nessun pericolo di hackers, nessuna necessità di verificare la fonte delle informazioni: una perfetta caverna di Platone, dove tutte le immagini che scorrono sono preventivamente e accuratamente verificate e selezionate dai professionisti dell'informazione e dello spettacolo e nella quale ci si può sentire accuditi e protetti come bambini, nella calda e luminosa serenità di una prigione cognitiva che oggi compie settatt'anni.


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Immagine di rawpixel.com su Freepik

📍Fonte: https://www.rai.it/dl/rai/text/ContentItem-20844e48-74d8-44fe-a6f4-7c224c96e8e4.html?refresh_ce


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Purtroppo oltre ai pregi (sicuramente molto più presenti 70 anni fa rispetto a oggi, senza ombra di dubbio), è arrivata l'immancabile caterva di danni tra i quali la teledipendenza, hahaha! Uno splendido video intitolato Psicópolis (in spagnolo) illustra alla perfezione che la realtà è una costruzione sociale, ma da quando c'è la TV, o meglio, quel che la TV ha propinato alle generazioni X, millennials e Z è al 90% (e sto pure volando basso, lol!), imperano realtà illusorie, se così si possono chiamare. No, non sono contraria alla divulgazione delle informazioni, men che meno ai documentari, ma senza canali a pagamento non si va lontano, purtroppo. Si salvano gli sceneggiati RAI che riproducono fedeli rappresentazioni di opere letterarie di tutto rispetto (apprezzo immensamente lo sceneggiato a 6 puntate Madame Bovary, quello con Carla Gravina, che dal mio paese ho potuto reperire solo su youtube, fedele all'opera di Flaubert). Ti assicuro che comunque non avrei resistito alla TV collettiva: piuttosto mi sarei rintanata tra i miei cari vecchi grandi classici della letteratura, lol! Lollate a parte, comunque, il potere persuasivo della TV nei confronti delle tre sopra menzionate generazioni è micidiale...da parte mia sto arrivando al tredicesimo anno di defenestrazione TV, hahaha!

pensa che io in casa non ho neanche un televisore

Noi l'abbiamo soltanto perchè mia suocera a suo tempo ce l'aveva regalato, ma saranno minimo tre anni, forse pure quattro (non ricordo bene se in epoca ancora pre-COVID) che la scheda video è partita (funziona solo l'audio). Mio marito all'inizio voleva mandarlo in assistenza, ma siccome allora come allora l'assistenza potevo pagarla per intero solo io, mi ero rifiutata categoricamente. Già i denari se ne andavano come la paglia a causa della salute di entrambi (mia soprattutto), purtroppo, quindi ci mancava soltanto stringere ulteriormente la cinghia per un orpello che da parte mia reputavo (e reputo a tutt'ora) completamente inutile. Ok, mio marito è un patito dei TG e qualsiasi notizia di attualità, per cui purtroppo ci stava soffrendo, ma ha imparato a collegarsi tramite notebook (purtroppo si è guastato pure il suo desktop e anche stavolta abbiamo dovuto scegliere se farlo riparare o pagarci le ferie e abbiamo optato per queste ultime, anche perchè in questi giorni avremo pure la riparazione del frigo principale, a sua volta rimandata di due settimane, insomma...). Insomma, qua mi si prospetterà un altro bel power down mentre vedo tutti fare power up...

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