Povere Olimpiadi, come vi hanno ridotto! - Poor Olympics, how they have reduced you!

Avevo intenzione di scrivere un post sul lato sportivo delle Olimpiadi che si stanno tenendo in Francia in questi giorni, ma dopo l'immondo spettacolo vissuto in una parte della cerimonia di inaugurazione, con scene volutamente dissacranti una religione seguita da alcuni miliardi di persone sulla faccia della Terra, credo che, come piccola forma di protesta personale, nulla di quanto succederà a Parigi in questo mese sfiorerà più la mia attenzione.

All'interno delle quattro ore di durata della cerimonia, si sono vissuti anche un paio di minuti piuttosto imbarazzanti: alcune drag queen hanno ricreato infatti un'ambientazione capace di ricordare a molti quella dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci, in un chiaro intento parodistico ed irridente che ha scandalizzato la pressoché totalità dei fedeli.

A fronte del comprensibile sdegno sollevato, il direttore "artistico" (?) della penosa scenetta, tal Thomas Jolly, si è tuttavia affrettato a precisare che quanto raffigurato non deve essere letto come una parodia del celebre dipinto, né di conseguenza come un'offesa alla cristianità, ma piuttosto come una grande rappresentazione pagana, un omaggio ad un bacchetto degli dei sull'Olimpo.

_{Leonardo da Vinci, Public domain, da Wikimedia Commons}

Più nello specifico, sebbene non direttamente citato da Jolly, è spuntato fuori un presunto riferimento della scena con il dipinto “Festin des Dieux”, di Jan Harmensz van Bijlert, pittore olandese del XVII secolo conosciuto perlopiù dagli esperti del settore e la cui chiamata in causa sembra il classico tentativo di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati.

La stessa TV francese, qualche membro dell'organizzazione nonché alcuni attori che hanno dato vita a questa messinscena, hanno tuttavia chiaramente rivendicato il riferimento all'Ultima Cena e alla religione all'interno dei propri profili social, tranne poi cancellare, perlopiù in fretta e furia, quanto appena scritto.

Al di là delle similitudini con questa o quell'opera, l'ambiguità interpretativa sembra troppo ricercata per essere considerata casuale: davvero chi conosce così bene l'arte da ricercare un riferimento a van Bijlert non immaginava come la sua "creazione" avrebbe potuto anche essere accostata all'"Ultima Cena"?

Le scuse successive dell'organizzazione, giunte in mattinata, hanno lasciato pensare come il tutto fosse appositamente studiato proprio per lasciare aperta una via di fuga in caso di polemiche. In altre parole, noi lo mandiamo in scena, poi se qualcuno si lamenta cambiamo versione, giocando sull'ambiguità. E il gioco è fatto.

Al mondo del politicamente corretto, dove occorre stare attenti a soppesare ogni mezza parola per non offendere questa o quella categoria di persone, manca tuttavia spesso la coerenza: perché non tutte vengono tutelate alla stessa maniera ma alcune di esse possono invece essere tranquillamente ridicolizzate e dileggiate, magari nel nome dell'arte o della libertà di espressione?

E se avete dei dubbi, proviamo a fare un gioco: immaginiamo cosa sarebbe successo se al centro di questa dissacrazione fosse finita anche solo in maniera ambigua, al posto di quella cristiana, un'altra delle grandi religioni monoteiste, che invece (per fortuna, sia chiaro) da certe dissacranti parodie non vengono mai sfiorate.

_{Image by freepik}

Qualunque cosa volesse rappresentare quell'inframezzo, si è rivelato comunque penoso, anche per il coinvolgimento di bambini, sul palco totalmente fuori contesto se non addirittura impegnati in situazioni sconvenienti.

E qui il discorso si farebbe lungo, dato che da tempo i primi passi di una nuova finestra di Overton sembrano già essere compiuti, ma di questo riparleremo eventualmente tra qualche anno, quando ciò che oggi appare del tutto inaccettabile ci verrà propinato, un'altra volta, come nuova normalità.

Statemi bene, alla prossima!