Comunque le si guardi, le Olimpiadi peggiori della storia - Whichever way you look at it, the worst Olympics in history [Multilanguage]

Secondo molti osservatori, compreso chi vi scrive, quelle che si stanno svolgendo a Parigi in questi giorni si candidano per essere ricordate in futuro come le Olimpiadi di gran lunga peggiori della storia. Il riferimento non è ovviamente a quanto accaduto nei vari terreni di gara, dei quali peraltro mi sto interessando in maniera molto frammentaria, ma a tutto ciò che agli eventi sportivi sta facendo di contorno.

Della vergognosa cerimonia di inaugurazione, capace di suscitare la protesta di diverse persone ed istituzioni, ne abbiamo già parlato in un post precedente, di conseguenza oggi andremo ad occuparci di un altro fatto piuttosto singolare, che sta mettendo a rischio il benessere psico-fisico degli atleti e a nudo i clamorosi errori di gestione da parte degli organizzatori.

Il riferimento non è alla triste storia di Imane Khelif, pugile donna, uomo, trans o intersex a seconda del "caciaro" di turno. L'algerina è stata esclusa dalla categoria femminile dalla IBA (International Boxing Association) ma fatta combattere misteriosamente dal CIO insieme alla donne, pur in presenza di un esame del DNA che ne abbia rivelato chiaramente i cromosomi XY (quelli maschili), definendola biologicamente come uomo.

E questo nonostante uno score non proprio irresistibile, che tuttavia non trasforma i suoi parametri automaticamente in idonei per lo sport femminile, ma definisce semplicemente un pugile non imbattibile e che sul ring contro una donna potrà tuttavia contare sempre su vantaggi biologici antisportivi.

In altre parole, non è detto che cominciando una partita di pallone sullo 0-2 per gli avversari, una di tennis regalando un set in partenza o un match di scherma omaggiando cinque stoccate bonus ai rivali, si debba per forze di cose uscire sconfitti, ma scommetto che nessuno accetterebbe una regola che concede ad altri di trovarsi in quelle situazioni di vantaggio.

E che piaccia o meno, Imane Khelif dispone, secondo i risultati di esami scientifici ben precisi ai quali ha accettato di sottoporsi e per i cui risultati non ha mai effettuato ricorso, di caratteristiche fisiche e ormonali che le regalano vantaggi incompatibili con lo sport femminile, anche se non ha vinto tutti i match in cui ha gareggiato.

La sensazione è che, come spesso accade, anche questa storia sia diventata il pretesto per una battaglia politica ed ideologica, al di là delle reali convinzioni: probabilmente, se la destra avesse difeso Imane Khelif, rivendicandone il diritto a combattere nella categoria femminile, la sinistra avrebbe assunto la posizione contraria, così come se la IBA (il cui presidente è il russo, Umar Kremlev) le avesse concesso di partecipare tra le donne, il CIO sarebbe stato di parere contrario.

_{Di International Olympic Committee - Opera propria usando: , Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=107043279}

Tutto ovviamente a discapito dello sport femminile, vera vittima di questa storia. E battaglia ideologica è anche quella assunta dalla organizzazione dei giochi parigini, che mettendo tra gli obiettivi quello della riduzione delle emissioni di CO² rispetto alle precedenti Olimpiadi di Londra, ha trasformato il Villaggio Olimpico in un vero e proprio inferno per gli atleti.

Stanno facendo il giro del mondo le immagini del nuotatore italiano, Thomas Ceccon, costretto a cercare un po' di sonno ristoratore disteso per terra su un asciugamano, all'interno del parco del Villaggio Olimpico. Le stanze riservate agli atleti infatti sono per i motivi di cui sopra, prive di aria condizionata e trasformate in breve, grazie all'azione del sole, in veri e propri forni.

Come rivelato da molti atleti, prendere sonno è impossibile fino alle prime ore del mattino, proprio per l'elevata temperatura presente nelle camere. Chi ne ha avuto le possibilità economiche, come Novak Djokovic (medaglia d'oro nel tennis singolo) si è spostato al di fuori, in strutture ben più confortevoli, ma per altri tutto ciò è diventato una fonte di enorme disagio.

_{Thomas Ceccon, Sandro Halank, Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons}

Il sistema di raffreddamento delle stanze ideato dall'organizzazione parigina si è rivelato un vero fallimento. Secondo il progetto, tende ad alta efficienza energetica avrebbero dovuto riparare la struttura dal calore del sole, mentre l'abbassamento della temperatura doveva essere garantito da tubature d'acqua fredda, installate sotto il pavimento.

A giudicare dalle testimonianze e dalle immagini degli atleti, che sono stati costretti a dotarsi di ventilatori o altri mezzi di raffreddamento autonomi, nulla di quanto ideato ha avuto successo. Se ci aggiungiamo anche la scarsa qualità del cibo e l'inevitabile rumore prodotto dagli atleti, svegli fino a tarda notte, il tutto si può configurare come un vero fallimento.

Statemi bene, alla prossima!