Le Tre Sorelle - a short novel in Italian

in #ita7 years ago (edited)

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This is the last one into my "teenage" novel trilogy. This is short and possibly unfinished. 

The boy is 16 and is attending a Christmas family meal...

LE TRE SORELLE

1. Introduzione

Le Tre Sorelle sono delle Signore. Figlie di militare. Figlie del Colonnello (ovvero: il Papà). Fin da piccole sono state allevate in un mondo di competizione spietata tra Signore, finalizzata  alla conquista dei Signori

Va detto che mentre un Signore può esistere anche in quanto sistema fisico isolato, l’esistenza di una Signora presuppone quella di un Signore che l’abbia un giorno impalmata.

Le Tre Sorelle, sposando l’Ingegnere, il Dottore e l’Avvocato, hanno creato un teatrino di marionette. Esse manovrano i personaggi maschili (i Mariti) facendo del loro meglio per metterli l’uno contro l’altro, come dei pupi siciliani che si battono (inconsapevoli, essendo di legno) per difendere le loro belle. 

Il teatrino ha un narratore ufficiale. Si tratta di Rosa, la fedele domestica della Sorella Maggiore. Ella, quando parla dei Signori, usa sempre il nome della rispettiva marionetta. Ne risultano frasi  di questo tipo:

“Ha telefonato l’Avvocato. Ha detto di dire all’Ingegnere che farà tardi, perché passerà a prendere il Dottore insieme al Colonnello.”

Solo una creatura puo’ tenere a bada le Tre Sorelle...la Mamma! E’ l’indiscussa primadonna e solo lei può chiudere il teatrino delle marionette quando si e’ fatto tardi. Normale, è lei che lo ha creato!

Va detto che la Mamma ha un rapporto difficile con le Tre Sorelle. Il problema di base e’ che esse non sono alla sua altezza. 

...E noi...? I Figli delle Tre Sorelle? Da piccoli, assistevamo affascinati alle recite del teatrino. Crescendo, alcuni di noi hanno capito che la vita e’ qualcosa di diverso, altri hanno cercato di replicare il teatrino.

2. Resoconto di una tipica recita di fine anno, nell’epoca d’oro.

Fine dicembre a Roma. Fa quasi buio e quasi freddo. 

Dal rumore di fondo del traffico emergono di tanto in tanto i botti dei rauti (petardi) e l’urlo dei motori col diciannove. I negozianti romani guardano i passanti con aria infastidita, sperando che non li costringano a lavorare. 

Fare la vigilia di Natale in famiglia a 16 anni è un po' come giocare a Dr. Jekyill e Mr. Hyde: dopo aver passato la giornata a fare tutto ciò che infastidisce gli adulti (far scoppiare petardi, urlare per strada, etc), al calare della sera mi trasformo in un bravo ragazzo, incarnando il ruolo di giovanotto di belle speranze nel teatrino delle marionette governato dalle Tre Sorelle. Esse però non sanno che io sono una marionetta con un’anima. Un discreto ma implacabile osservatore...

Le Tre Sorelle si preparano. Sta per andare in scena (come al solito) una lotta tanto ipocrita quanto spietata per la supremazia familiare. La tenzone si svolgerà in tre atti.

Primo Atto: Cibo e regali

Tradizionalmente questo Atto è poco più che un antipasto, un prologo, una fase di riscaldamento. E’ lecito duellare, ma non ci si deve colpire a sangue.

Le Tre Sorelle hanno cucinato un piatto ciascuna. Nessun piatto è veramente buono o cattivo, in più emergono contestazioni del tipo “l’hai fatto tu o ti ha aiutato Rosa...?”, di conseguenza la tenzone non può essere decisiva. 

Ciononostante, la Sorella Maggiore decide di partire subito all’offensiva. Lancia uno sguardo obliquo alla teglia di melanzane alla Parmigiana preparata dalla Sorella Mezzana. Poi guarda suo marito, con aria premurosa, e gli sussurra ad alta voce (!): 

“Non esagerare con quelle melanzane...ti ricordi che l’anno scorso ti hanno fatto male...?!”

Lo scambio dei regali è già piu’ cruento – larvate accuse  (fra il serio e il faceto) di riciclaggio di regali altrui o, peggio ancora, di gadgets aziendali, cominciano ad avvelenare l’atmosfera. I Mariti mangiano, mentre i Figli (a parte il sottoscritto) non capiscono. La Mamma sorride, come Nerone al Colosseo.  

Secondo Atto: Mariti

I successi professionali dei Mariti, agitati come fendenti dalle Sorelle in un duello non ancora all’ultimo sangue, provocano perfide allusioni ad antiche dicerie su assunzioni per raccomandazione, colpi bassi, etc. 

I Mariti non raccolgono i commenti spesso offensivi delle Sorelle e si limitano a mangiare. Come dei galli da combattimento che rifiutano di battersi, saranno più tardi redarguiti dalle consorti.

Terzo Atto: FIGLI

L’arma letale per il combattimento all’ultimo sangue.

So che i miei successi scolastici saranno usati come un coltello affilato nella battaglia finale.

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3. Epilogo

Il teatrino sta per chiudere, per sempre. La Mamma lo ha capito, e non recita più. Al contrario, accetta serenamente il passaggio da protagonista a spettatrice, cercando di captare e registrare il massimo dal mondo circostante, poiché il sipario sta per calare. Il tatto e’ divenuto per lei il canale principale di comunicazione. Ci tende le braccia, come per chiederci di accompagnarla dolcemente verso l’uscita.

Le Tre Sorelle non capiscono  o non vogliono accettare il passare del tempo, e continuano a recitare con ostinazione la loro parte. Non importa se alcuni personaggi hanno già lasciato  la compagnia (e questo mondo) – loro si accaniscono a recitare, disputandosi il ruolo di primadonna lasciato vacante dalla Mamma.  

Il pubblico le abbandona. I bambini sono diventati grandi. 

Ma loro rifiutano di accettare la fine di un’epoca, che è la loro stessa fine. 

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sempre bello

Bella storia, Claudio. Bella storia...

Hey @claudiop63 !!
i can't understand Italian , but it looks interesting ............. picture is nice.
UOPVOTED you.

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